TRACCIARE E’ UN’ARTE

Riceviamo e pubblichiamo con piacere questo articolo, racconto… aneddoto riguardante un simpatico episodio che Giuliano Masola (uno degli arbitri che ha recentemente preso parte al 31° Torneo) ha visto accadere sotto i suoi occhi durante una pausa del torneo Ragazze al Campo Cipressi di Guido Merusi.

«Gran parte delle persone sa quanto Leonardo (quello nato a Vinci) fosse eclettico: il suo genio spaziava dalle arti figurative alla progettazione di mezzi avveniristici, alla realizzazione di opere civili e militari. Soprattutto, chi non resta affascinato dallo sguardo enigmatico di Monna Lisa e dagli studi raccolti nel Codice Atlantico?

Oggi, avere per nome Leonardo significa avere una grossa responsabilità: da chi lo porta ci si attendono grandi cose, soprattutto innovazione a tutto campo. Succede così anche in Val Baganza, terra di condottieri, uomini di ingegno, salumieri, poeti, agricoltori di razza. Si tratta di una valle in cui l’antico detto “Mens sana in corpore sano” è applicato con grande attenzione; affinché il cervello possa dare il meglio, occorre che il corpo sia in condizioni ottimali (double fitting direbbero quelli “di la da l’aqua”).

La Storia mette in luce quanto le diatribe sino spesso risolte con la guerra, ma cosa c’è di meglio che confrontarsi in ambito sportivo, in modo serio?

Da oltre trent’anni a Sala si svolge annualmente, in Agosto, un Torneo internazionale di baseball e di softball, grazie allo sforzo e al contributo dell’intera comunità. Gli incontri si svolgono su vari campi: uno di questi è quello dei Cipressi, nell’area del Castellaro (a poche centinaia di metri dal centro sportivo) ormai divenuto leggendario. Si tratta di un diamante di particolare pregio, poiché nonostante unico campo privato omologato Fibs, si lascia ammirare e utilizzare solo per cinque giorni l’anno, un pò come certi stupendi ed effimeri fiori del deserto.

Ogni campo, in generale, per essere correttamente utilizzato ha bisogno di essere delimitato, segnato come normalmente si dice; nel batti&corri sono fondamentali le linee di foul e l’area intorno al piatto di casa base, comprendente il box di battuta e quello del ricevitore. Tracciare quest’ultima area in modo perfetto ha sempre rappresentato una sfida per gli addetti al campo, vuoi perché forme e dimensioni variano per le diverse categorie, vuoi per le competenze tecniche di chi opera. Il risultato è che non esiste un box uguale a un altro, nonostante la disponibilità di schemi ufficiali e l’uso di sagome. Ciò, nella maggior parte dei casi, deriva dalla talentuosa creatività di chi esegue la tracciatura: ogni vincolo regolamentare, così, si trasforma intracciatura cipressi 01 opportunità, in un’opera artistica. Cosa c’è di più bello, infatti che avere davanti un terreno vergine, a mò di tela, su cui dare sfogo alla propria fantasia, o almeno, dare un segnale della propria impresa? Così, un sabato mattina, durante il Torneo, dovendosi ritracciare il campo dei Cipressi dopo una prima serie di incontri di softball, c’è stato il tempestivo intervento degli addetti alla manutenzione. Trovandosi di fronte al fatto che la macchina col gesso era inceppata, il tempo ai tornei stringe sempre e le poche tracce rimaste erano quasi inestistenti, i manutentori hanno cercato di intervenire “ad occhio”, seguendo alcune indicazioni di chi stava loro intorno (arbitri, scorer e tecnici). Per rendersi conto del problema, occorre considerare che nel softball, in particolare, delimitare il box di battuta è particolarmente importante, poiché in fase di attacco si utilizza molto la smorzata, il “corto” (sorta di battuta che ha più meno gli effetti della smorzata) e la battuta in corsa. Per questo, al momento della battuta, tracciatura cipressi 03trovarsi un poco più avanti, un poco più indietro, rispetto al piatto di casa base, può fare una bella differenza. Pertanto, le righe devono essere segnate bene e nella posizione definita dal regolamento. L’occasione per un Leonardo salese è stata d’oro: la sua vena artistica si è espressa al meglio. In mezzo ad un coro di consigli e avvertimenti, ha fatto in modo che le righe avessero un loro spessore, ripassando ripetutamente gesso su gesso e, con un colpo da maestro, si impegnato sull’angolo anteriore del box dei battitori destri riuscendo a realizzare una bella montagnola. Dal pubblico la cosa ha suscitato qualche stupore e qualche risata ma gli incitamenti non sono mai mancati. Anche gli ufficiali di gara, all’inizio perplessi, erano poi pronti a dare il “Play ball!”, la partita poteva iniziare grazie a questo colpo d’arte.

Frammisti agli spettatori attenti e numerosi, c’erano anche alcuni osservatori speciali, gente che si intendeva di antropologia etracciatura cipressi 02 di arte di ogni tempo. Complice anche il gran caldo forse, alcuni di loro cominciarono a disquisire sul “monte”, o meglio sui “mound” – costruzioni in terra dalla forma tronco-conica utilizzate del periodo pre-colombiano realizzate dai nativi americani da cui ha tratto il nome il monte di lancio –, mentre altri, più vicini alla pop-art, ritenevano che ci si dovesse render conto che il box di battuta è tridimensionale: anche la terra non è piatta! Ma si sa che queste cose vanno per le lunghe e spesso non trovano mai tutti d’accordo.

Dopo pochi minuti dall’inizio del gioco, l’opera d’arte, purtroppo è andata distrutta dai “vandali del box” (qui ci sarebbe innescare un lungo discorso, ma andremmo fuori tema). È stata immortalata, però, grazie all’immediato intervento di un improvvisato fotografo. Ora, a torneo concluso – e riposto nello scrigno anche il diamante dei Cipressi – ci si chiede cosa fare. Alcuni pensano si debba dare inizio a uno studio comparato fra “mound”, piramidi egizie, templi Maya, Inca, e quant’altro.

Camelback Ranch, Arizona
Camelback Ranch, Arizona

Qualcuno, ha accostato l’opera a quanto realizzato a Camelback Ranch, un campo dell’Arizona (il nostro, com’è risaputo ha viaggiato molto e certamente si è fatto una cultura prima di passare di diventare un artista da diamante). Altri ancora, forse un poco più attenti alle arti figurative, pensano che le foto debbano essere poste all’interno di una vera e propria mostra, da realizzare in occasione del prossimo torneo: come non pensare infatti a un accostamento dei celebri ritratti con Marilyn Monroe, famosissima attrice, nonché moglie di Joe di Maggio? Dalle prime notizie, c’è già chi è interessato a inserirle in una mostra ambulante di Andy Warhol…

Certo, sarebbe molto bello poter ammirare ciò che il fuoco artistico dei tracciatori dei diamanti è in grado di produrre, non solo a Sala, poiché di loro non si parla mai, di loro è facile lamentarsi, ma in loro c’è talento e questo, almeno una volta andrebbe premiato.

Si potrebbe cominciare con Leonardo… de’ Bagantiis. Che ne dite?»

Giuliano Masola